Scopri la Costiera
Benvenuti in costiera sorrentina ed amalfitana, luoghi incantati capaci di affascinare in tutte le stagioni e di rapire il cuore di chi li visita!
Più di 80 km di costa, magicamente sospesa tra il cielo blu ed il colore iridescente del mare, lungo la quale calette isolate si alternano ad alti dirupi, cittadine ricche di arte e storia, coltivazioni di agrumi e vigneti nonché uliveti nell’interno.
Questa terra è nota anche come terra delle sirene: quando Surrentum era una colonia greca, infatti, si diceva che qui le sirene attirassero i marinai con il loro canto e secondo la mitologia le tre sirene dell’Odissea, Partenope, Leucosia e Ligia, vivevano sui tre isolotti de li Galli, piccolissimo arcipelago tra Capri e Positano. Un canto che non si è mai spento se è vero che ormai da quasi tre secoli la penisola sorrentina e la costiera amalfitana costituiscono una meta irrinunciabile di ogni “viaggio in Italia”.
I panorami rappresentano indubbiamente il fil rouge della visita di questa porzione di territorio campano: vedute caratterizzate dalla maestosa presenza del Vesuvio, dell’isola di Capri, del promontorio di Miseno e delle isole di Procida e di Ischia ma anche della costa stessa e del golfo di Salerno, con scorci mozzafiato.
Protesa nel mar Tirreno quasi a toccare l’isola di Capri, la penisola sorrentina si estende da Vico Equense fino a Punta Campanella, snodandosi lungo la costa sull’ex statale 145 Sorrentina che ricalca in parte la strada panoramica aperta da Ferdinando II di Borbone nel 1834.
La prima sosta è Vico Equense, elegante cittadina sorta sul luogo dell’antica Aequa, che pur conservando l’impianto romano, risale al XIV secolo quando Carlo II d’Angiò fondò il nuovo borgo murato, come testimoniano portali e finestre nel centro. A quest’epoca risale la Cattedrale della SS. Annunziata, unico esempio di chiesa gotica in penisola, situata su un costone roccioso alto 90 metri a picco sul mare e considerata una delle chiese più belle d’Italia. Oggi la notorietà di Vico Equense ha oltrepassato i confini nazionali grazie anche alla “Pizza a metro”, famosa pizzeria nata negli anni Trenta, grazie alla fortunata idea di Gigino dell’Amura, panettiere vicano, di preparare una pizza di forma rettangolare e di venderla a centimetri.
Lasciata Vico Equense, vi è Meta, oggi piccolo centro balneare e di villeggiatura, un tempo florida sede di attività artigianali e commerciali legate alla marineria. Degna di nota è la basilica della Madonna del Lauro che si ritiene fondata su un tempio dedicato a Minerva e che fu costruita a più riprese dal sec. XIII al XIV.
Subito dopo la basilica di Meta, oltrepassando il vallone del Rio Lavinola, si entra in Piano di Sorrento, il centro più commerciale della Penisola sorrentina. A picco sul mare è situata la terrazza della ripa di Cassano e di Villa Fondi, bellissimo parco pubblico che ospita il Museo archeologico della Penisola sorrentina George Vallet, con importanti reperti databili fra il III millennio a.C. e l’età imperiale, provenienti da vari centri della penisola.
Situata tra Piano e Sorrento vi è Sant’Agnello, piccolo comune diviso in cinque rioni che, con i suoi numerosi alberghi panoramici e la presenza di alcune bellissime dimore private quali Villa Il Pizzo, villa Crawford e villa Nicolini, introduce uno dei centri più popolosi ed importanti.
Sorrento, famosissima nel mondo per la straordinaria posizione su una terrazza tufacea a picco sul mare, è la cittadina più rinomata della costiera sorrentina. Nota località di villeggiatura fin dai tempi delle lussuose ville che i romani costruirono in età imperiale, imitando la predilezione di Tiberio per la vicina Capri; Sorrento affascina turisti e visitatori con i suoi scorci mozzafiato, il paesaggio di giardini ed agrumeti, il suggestivo centro storico, l’antico borgo marinaro di Marina Grande, location del celebre film “Pane amore e…” con Sofia Loren e Vittorio De Sica, l’antica tradizione della tarsia lignea ed il limoncello, liquore che deriva dall’infusione di bucce di limone in alcool, e che è d’obbligo assaggiare quando si visita la penisola.
Lasciata Sorrento, è possibile proseguire verso l’estremità della Penisola sorrentina in un territorio accidentato e vario, a tratti coltivato ad agrumeti ed uliveti ed a tratti aspro. Si raggiunge il Capo di Sorrento dove vi sono le rovine della villa romana identificata con quella di Pollino Felice ed il CD. Bagno della Regina Giovanna, un piccolo specchio d’acqua chiuso da pareti rocciose. E da qui si arriva in pochi minuti a Massa Lubrense, comune formato da più nuclei, quasi tutti dal sapore autentico perché scampati alla “modernizzazione”. Molto pittoresco è il villaggio di pescatori di Marina della Lobra, caratterizzato dal piccolo porticciolo e piccola spiaggia. Pochi km a sud di Massa Lubrense si giunge a Termini e, da qui, si può scendere a Nerano, la più ampia spiaggia della Penisola nota soprattutto per una specialità gastronomica dalla ricetta quasi segreta: gli spaghetti con zucchine. Oppure si può raggiungere Punta Campanella, all’estremità della penisola e di fronte a Capri, il cui nome deriva da una torre di avvistamento, fatta costruire nel 1335 da Roberto I D’Angiò, dotata di una campana che dava l’allarme per la popolazione in caso di incursioni saracene. Ad est della torre ci si affaccia sulla Baia di Ieranto, selvaggia oasi naturalistica appartenente al FAI.
Frazione di Masaa Lubrense degna di nota è Sant’Agata, piccolo borgo al centro della Penisola, che si affaccia in maniera spettacolare sui due golfi: quello di Napoli e quello di Salerno.
Da Sorrento, percorrendo il tracciato della ex statale 163 che, tagliata in gran parte dalla roccia asseconda la morfologia della costa con continui tornanti e scorci mozzafiato, si raggiunge facilmente la Costiera amalfitana, nota anche come Divina. Un vero e proprio paradiso naturale, dichiarato dall’UNESCO “Patrimonio dell’umanità” nel 1997.
A dare il benvenuto in costiera è Positano, il cui abitato unico nel suo genere perché concepito su asse verticale, si arrampica su un contrafforte dei Monti Lattari, adagiandosi a ventaglio su splendide terrazze che degradano in una cala romantica, conferendole la caratteristica fisionomia di un presepe.
Negli anni ’60 del Novecento, Positano era la località più “in” della Costiera e tuttora non ha perso quel fascino spensierato ed un po’ snob che ha popolato le stradine del suo centro di botteghe di artigiani che lavorano la ceramica secondo il tipico stile della Costiera, atelier di artisti, negozi di abiti e di calzature fatte su misura, ristoranti e caffè dove assaggiare le tante delizie della gastronomia locale. L’incanto di questo piccolo borgo, aggrappato ad un costone roccioso, fatto di numerosissime scale e stradine strette, punteggiate da case mediterranee color pastello, strega chiunque vi si avvicini. E Positano, infatti, ha ammaliato sempre tutti, da Ulisse a Jacqueline Kennedy, da Wagner a Liz Taylor, da Massine a Nurejev e continua ad essere una delle mete predilette del jet set, della finanza e dell’aristocrazia internazionale. Positano è unica anche nello stile di vita che offre: all’insegna del relax, ma anche dell’eleganza e di una mondanità impregnata di discrezione. Non è un caso che il luogo simbolo della vita mondana positanese non sia, come di solito accade, una piazza o una via ma la sua Spiaggia Grande, raggiungibile, proprio come la più piccola ma altrettanto gettonata spiaggia di Fornillo, solo attraverso una suggestiva scalinata.
Proseguendo, allo sbocco di una breve galleria, si incontra un ponte dove è possibile affacciarsi per ammirare il cd. Fiordo di Furore, un piccolo borgo marinaro, geomorfologicamente una ría, reso celebre da Anna Magnani e Roberto Rossellini, con pittoresche casette sparse nonché un approdo in cui si affollano le barche dei pescatori.
A metà strada tra Positano e Amalfi, si trova Praiano con la sua incantevole insenatura di Marina di Praia, piccola e suggestiva spiaggia tra le caratteristiche abitazioni dei pescatori, sparse lungo la dorsale del Monte Sant’Angelo. È indubbiamente il paese in cui è possibile poter ammirare i più suggestivi e romantici tramonti in costiera: il panorama che si gode da Praiano spazia dalla baia di Positano agli isolotti de Li Galli fino a Punta Campanella e Capri sullo sfondo. A seguire la bellissima Conca dei Marini, piccolissimo borgo celebre per la Grotta dello Smeraldo, una cavità carsica scoperta nel 1932, che deve il suo nome alla colorazione che acquista la luce penetrando attraverso l’acqua sotto le rocce. Non si può parlare di Conca dei Marini senza citare una delle più note delizie gastronomiche che caratterizzano la sua tradizione: la famosa “sfogliatella Santa Rosa”, inventata per caso nel Settecento dalle monache domenicane del Conservatorio di Santa Rosa da Lima. Le monache aggiunsero ad un po’ di pasta rimasta dalla preparazione del pane, zucchero, latte, frutta secca, semola ed amarene sciroppate dando vita ad un dolce squisito che ancora oggi è uno dei simboli del paese, tanto da meritare una festa dedicata nel mese di agosto.
Al centro della costiera amalfitana si trova la città di Amalfi da cui prende il nome il tratto di costa che si estende da Vietri sul mare a Punta Campanella.
Amalfi fu la più antica tra le Repubbliche Marinare e prosperò per tre secoli di splendore avendo sulla sua scena politica Normanni, Longobardi e anche Saraceni. Il suo declino iniziò nel 1137 quando fu battuta e saccheggiata dalla repubblica rivale Pisa. Il glorioso passato di Amalfi viene celebrato con la regata delle Repubbliche Marinare, un evento che propone una gara tra quattro imbarcazioni ed un corteo storico, che viene ospitato a rotazione tra le antiche repubbliche marinare.
Oggi Amalfi è uno dei luoghi simbolo del turismo in Italia grazie alla dolcezza del clima, alla struggente bellezza dell’architettura mediterranea, fatta di vicoli intricati e bianche casette aggrappate alle rocce scoscese dei Monti Lattari, alle torri di guardia come la Torre Saracena vicino al Convento di San Francesco, all’azzurro intenso del mare che contrasta con il verde della macchia mediterranea e con il “giallo” dei terrazzamenti coltivati con il tipico limone, lo “sfusato amalfitano”. Il fitto dedalo di viuzze, piazzette e gradini è dominato dal Duomo di Sant’Andrea Apostolo, iniziato nel IX secolo e più volte rimaneggiato, dal cui portico è possibile accedere al Chiostro del Paradiso e alla Basilica del Crocifisso, la prima cattedrale amalfitana oggi sede dell’importante Museo diocesano di Amalfi.
A solo un km di distanza da Amalfi, fino al XV secolo unito alla Repubblica marinara, si trova Atrani, uno dei centri più pittoreschi, fatto di stradine coperte, scale e cavalcavia che attraversano case bianche e lussureggianti orti e giardini. Famoso soprattutto per la produzione delle ceramiche, il borgo è situato in una piccola insenatura, stretta tra alte pareti rocciose a picco sul mare.
Partendo da Amalfi si può esplorare l’intera costa, a poco più di dieci minuti si trova una delle località più suggestive di tutta la costa: Ravello. Lontana dall’intensa vita della Costiera, Ravello è caratterizzata da un’insolita pace, tra caratteristiche stradine, splendidi giardini e ville, architetture dallo stile arabo-siculo che ne ricordano il periodo del suo massimo splendore, quando nel ‘200 era signora dei traffici con il Levante e la Sicilia. A differenza della maggior parte dei paesi della Costiera amalfitana non si trova sul mare e per arrivarci è necessario deviare dalla strada costiera tra Amalfi e Maiori e salire di qualche chilometro. È nota soprattutto come “la città della musica” ed è da sempre la meta prediletta da intellettuali ed artisti in cerca di ispirazione. Solo negli ultimi due secoli il suo parterre d’onore vanta nomi illustri nel campo musicale come Wagner, Grieg, Rostropovich, Toscanini, Bernstein, nel campo della pittura come Escher, Turner, Mirò e anche grandi scrittori da Lawrence a Forster fino a Virginia Wolf.
Ritornando sulla ex statale 163, si prosegue alla volta di Minori, centro balneare e di soggiorno, con un piccolo porticciolo affacciato ad una bella spiaggia sabbiosa: l’antica Reginna Minor, importante arsenale al tempo della Repubblica di Amalfi. Ad ovest dell’abitato, i resti di una villa romana del I secolo a.C., appartenuta probabilmente ad un membro della corte imperiale.
La statale percorre poi un tratto di strada che incontra sul mare le torri di Badia e Normanna e conduce a Maiori, uno dei luoghi più frequentati della Costiera, disteso lungo un’ampia insenatura. Maiori presenta un aspetto più moderno rispetto alle altre località costiere e ciò è dovuto non solo alle più recenti infrastrutture ma anche perché fu ricostruito in parte dopo l’alluvione del 1954.
Superata la Punta di Fuenti appare, ad una svolta Cetara, antico e caratteristico borgo di marinai e pescatori dove, prima di proseguire, è d’obbligo acquistare il tipico pesce sotto sale conservato in tipici vasetti di ceramica.
Ultima ma non per questo meno importante, è la città di Vietri sul mare, dove da secoli si fabbricano ceramiche artistiche e mattonelle di rivestimento murario secondo una tradizione che affonda le sue radici già nel VII secolo a.C.
Come arrivarci (mare – treni - voli)
La Penisola Sorrentina e La Costiera Amalfitana si trovano in Campania, a sud del capoluogo di Napoli.
La città di Napoli, assieme a Sorrento e Salerno, sono i principali snodi per i turisti che vogliono raggiungere la zona.
Da qui partono numerosi mezzi pubblici che collegano fra loro i vari paesi, come gli autobus Sita, i traghetti ed aliscafi del Metrò del Mare.
In Macchina
DA NORD
Prendete l’autostrada A/2 Milano – Napoli, quindi proseguite sulla A/3 Napoli – Salerno fino all’uscita Castellammare di Stabia percorrete la S.S. 145 fino a Vico Equense, Meta, Piano di Sorrento, S. Agnello e Sorrento.
DA EST
Tramite l’autostrada A/16 Bari-Napoli, ci si immette sulla A/3 Napoli – Salerno, proseguendo fino all’uscita Castellammare di Stabia fino a Vico Equense, Meta. Piano di Sorrento, S. Agnello e Sorrento.
DA SUD
Tramite l’autostrada A/3 Reggio Calabria – Salerno, in direzione Napoli fino all’uscita Castellammare di Stabia si prosegue fino alla S.S. 145 e si arriva a Vico Equense, Meta, Piano di Sorrento, S. Agnello e Sorrento.
In ogni caso, giunti a Castellammare di Stabia, si imbocca la panoramica S.S. 145 Sorrento che dista circa 48 chilometri da Napoli e circa 50 chilometri da Salerno.
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